14 dicembre 2014
La mano scrive, il cervello ringrazia
Abramo Lincoln, quando nel 1863 ha firmato il Proclama di Emancipazione deve aver pensato che il segno lasciato dalla sua penna fosse davvero molto importante. Infatti, nei momenti precedenti alla cerimonia aveva stretto molte mani e sentiva di avere una mano tremante e intorpidita. Il presidente voleva lasciare un tratto preciso e sicuro, conscio che oltre al suo nome, con quella firma scritta a mano, avrebbe lasciato alle generazioni future anche l’importanza di quel gesto e le sue emozioni. Lincoln, prima di compiere il solenne atto, si riservò il tempo di prepararsi alla scrittura.